L'ITPOP DEI GIOCATTOLI
- Nicolò Schiara
- Mar 12, 2018
- 2 min read
Un buon modo di scoprire nuova musica e di conseguenza nuovi artisti è quello di fare un giro sulle varie playlist di Spotify, soprattutto nella Viral 50 e la Indie Italia. Oltre ai soliti noti capita spesso di imbattersi in qualcosa di fresh e alternativo, quello che piace un po’ a tutti ultimamente. È così che ho ascoltato per la prima volta una canzone de “I Giocattoli”.

I giocattoli nascono nel 2016 a Palermo, dall’incontro di due mondi , il video making e la musica. I loro brani sono una combinazione perfetta fra melodie originali ma riconoscibili, synth e percussioni in stile anni 80/90 che rendono il tutto un po’ più nostalgico e titoli accattivanti. Davide, Chiara, Ernst e Duilio hanno dato vita a qualcosa che in poco tempo ha saputo farsi strada nel mondo del web e di conseguenza nelle classifiche delle piattaforme di streaming musicale.
È stato molto interessante poter fare qualche domanda a una band che ha esordito con tanto successo in così poco tempo sulla scena Indie italiana!
I giocattoli, il nome è davvero curioso ma ha quel tocco indie che piace. A cosa è dovuta la sua scelta?
Suonava bene e ci piaceva il “senso” del giocattolo: educare divertendo.
Ailoviù è l’ultima canzone che avete pubblicato, rilasciandone il video sul vostro canale Vevo. Siete nati solo due anni fa, dall’unione di due mondi, musica e videomaking. Come nasce la canzone ma soprattutto perché avete scelto di girare parte del videoclip in un supermercato?
La canzone nasce tra i ricordi confusi, sfocati che si accavallano tra di loro. La scelta di girare parte del video sia in un supermercato che in un parcheggio notturno e dettata dal testo della canzone.
“Tetti industriali dei supermercati” e “tetti stellati di notti fugaci.
Se doveste definire il vostro genere musicale, evitando il termine indie, quale sarebbe?
ITPOP!
Quando uscirà il vostro album?
Il 20 aprile 2018!
Featuring che vi piacerebbe fare in questo momento?
Ci piacerebbe fare un crossover per adesso: Samuel Heron, Frah Quintale, Dark Polo Gang, Sick Luke, Takagi e Ketra… Chissà!

Siete siciliani, di Palermo, una terra piena di tradizioni, una città con davvero tanta storia alle spalle, a volte sporcata dalla macchia indelebile della Mafia. Perché non pubblicare una canzone in siciliano o sulla Sicilia ?
Perché le nostre canzoni nascono tutte spontaneamente. Semmai dovesse uscire questa tematica o questa tipologia di testo in dialetto lo faremo, ma non stiamo mai a ragionare “su cosa scrivere una canzone” la scriviamo e basta!
Spotify vi ha aiutato a “portare in giro” la vostra musica, facendovi conoscere grazie al singolo “Bill Murray”, nel suo video compare come protagonista Carlotta Vagnoli, che ha documentato con voi sui social la realizzazione del tutto. Pensate che i social siano un trampolino di lancio più efficace di tanti altri? (Talent, Concorsi canori, provini in varie case discografiche)
I Social sicuramente sono un trampolino di lancio ottimo, ma bisogna anche saperli usare. Non esiste un trampolino migliore dell’altro. Sono tutti ottimi. Poi bisogna semplicemente “sapersi muovere” affrontare le scelte giuste e sopratutto… avere culo!
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