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INDIE, SPRITZ E TATUAGGI: INTERVISTA A CARLOTTA VAGNOLI

  • Nicolò Schiara
  • May 7, 2018
  • 8 min read

E' il lunedì prima del ponte del Primo Maggio, Milano è colma di persone che si riversano per le strade approfittando di una giornata soleggiata. Sono appena sceso alla fermata Colonne di San Lorenzo. Poco prima avevo ricevuto sulla Direct di Instagram un messaggio il cui contenuto è il seguente: "Io sono già in zona, Cuore chiuso, se ci vedessimo da Ralph's?". Il mittente è Carlotta Vagnoli.

Avevo proposto il Bar Cuore perché è stato per anni il locale in cui Carlotta ha lavorato e che frequenta ancora quando torna a Milano.

Carlotta Vagnoli è una fiorentina doc ed è molto seguita sui Social, in particolare Instagram e Facebook, per la sua personalità irriverente, spontanea e molto diretta.

Buyer e Seller per il mondo dell'arte, Carlotta porta avanti parallelamente una carriera da scrittrice, collaborando con Playboy e GQ. Alla sua personalità e alla sua doppia vita lavorativa si aggiungono un numero indefinito di tatuaggi che la rendono ancora più particolare.

Devo ammettere che quella di lunedì non è stata una vera e propria intervista, quanto un aperitivo amichevole e inaspettato.

Arrivo al Ralph's Bar e la trovo seduta a un tavolino con uno Spritz appena iniziato e una sigaretta accesa.


Dopo le presentazioni e aver ordinato da bere inizio con le domande.

Di Influencer ce ne sono tante ma "Vagnola Portafortuna" piace perché è spontanea, dissacrante e maledettamente diretta. Dietro a tutto questo si cela quella consapevolezza di essere donna, di affrontare la vita con una grande energia. Da dove scaturisce tutto questo?



Sono figlia unica e sono cresciuta imparando a relazionarmi con persone più grandi di me. Questo ha influito sicuramente sul mio carattere e sul modo di rapportarmi con le persone, finché non ho iniziato a lavorare al Bar (Cuore). Lì ho capito un lato di me che fino a quel momento era rimasto latente e ho provato a coltivarlo, cercando di essere me stessa in ogni circostanza, evitando di "tirare il freno", costruendo un personaggio che fosse il più verosimile a ciò che sono. Il fatto è che spesso ho lavorato da sola in contesti prettamente maschili e mi sono chiesta come una donna potesse relazionarsi in una grande città come Milano, circondata da soli uomini, in circostanze in cui spesso la tua credibilità è zero. Se dovessi definire ciò che sono al momento direi che sono una persona qualunque che ha la presunzione di avere un'opinione su un sacco di roba, questo dovuto alla cultura che mi ha trasmesso la mia famiglia, ai miei studi ma anche grazie al fatto che di base sono molto curiosa. Di conseguenza penso molto e sento la necessità di dover esternare questi miei pensieri trovando nei social e in internet la mia valvola di sfogo, spesso in maniera talmente schietta da venire censurata. Stai parlando con una che è stata bannata per sei mesi da Facebook: penso di aver vinto tutti i premi possibili e immaginabili per la cosa. Col passare del tempo mi sono accorta che i consensi crescevano e che avevo attirato le attenzioni di molte donne che spesso si ritrovano a sfogarsi o a raccontarsi. Si è formata una sorta di community in cui il concetto fondamentale è dimostrare come la figura della donna oggi sia molto di più di ciò che ci viene mostrato in riviste che per esempio ci vedono come quelle che vogliono a tutti i costi sapere il modo migliore per farsi una ceretta. Siamo molto di più.

Scrivi per Playboy e GQ, oltre ad aver preso parte a Pink Different, una serie di Real Time. Dove nasce la voglia di scrivere sia su riviste che per la tv?


Ho sempre voluto scrivere, sin da bambina è il mezzo di comunicazione che preferisco. Ho scoperto di saperlo fare abbastanza fluentemente, non ti dico bene ma mi viene fluido e questo viene recepito dall'utente finale. Per questo motivo ho scelto di ritagliarmi degli spazi per i miei side projects al di fuori del mio lavoro: sono una Seller Buyer per l'arte e sto lavorando a tempo pieno in questo settore. Vorrei poter avere più tempo per la scrittura ed è per questo che cerco quando posso di dedicarmi a essa.Vi do anche una piccola esclusiva: sto scrivendo un libro. Mi ha contattato Mondadori chiedendomi di scrivere qualcosa per loro, dandomi carta bianca e chiedendomi di condividere con loro alcune idee. E' nata la voglia di scrivere un libro che si concentrerà sulla figura della donna dal 2000 a oggi ma per il momento non posso spoilerare nulla. Non mancherà la mia ironia pungente e il mio modo di scrivere diretto che saranno affiancati a una parte di saggistica legata alla musica, all'arte, al cinema e alla cultura social.

Il mio sogno è quello di creare una piattaforma alternativa al femminile , una sorta di guida ai nuovi canali di comunicazione, concentrata sul cambiamento della donna sia sui social che nel mondo reale, dando il via anche a una serie di interviste a donne del mondo dello spettacolo che hanno a che fare con ambienti prettamente maschili, un esempio su tutte Lilli Gruber. E' un progetto a cui sto lavorando con una mia amica, Sharon e a cui spero prenda parte anche un'altra mia grande amica, Denise, aka Dueditanelcuore su Instagram.

Hai un passato da Dj: hai mai pensato di rimetterti dietro una console?

E' da un po' di tempo che ho appeso le cuffie al chiodo ma è vero anche che mi manca molto l'interazione con una platea e malgrado io crei diverse playlist su Spotify che condivido poi con chi mi segue, questo non supplisce a quella mancanza. E' forse per questo motivo che ho accettato la proposta del Covo, locale in quel di Bologna famoso per i suoi concerti indie-rock, che mi ha contattato per fare dj Set dopo il concerto de I Giocattoli. In passato ho suonato in diversi club di Milano, al Rocket quando ancora era in via Pezzotti, al Plastic e in molti altri. Erano altri tempi, oggi l'età media è molto bassa e non c'è più una cultura musicale del vero indie-rock che spesso viene snobbata per serate Trap o Reggaeton. Se mi venisse chiesto di rimettermi le cuffie a tempo pieno non so se accetterei ma la voglia di suonare rimane per cui mai dire mai.

A proposito de I Giocattoli, tu hai preso parte al loro videoclip "Bill Murray". Ci vuoi raccontare com'è nata questa collaborazione e come ti sei trovata a essere la protagonista di un loro singolo?

La band mi ha contattato grazie a un'amica che abbiamo in comune con il loro produttore, Carota dello Stato Sociale. Era un periodo molto tranquillo per me e quindi quando mi è arrivata la proposta non ho saputo dire di no. Ho passato 3 giorni meravigliosi a Palermo, ospite della band che non ha perso occasione per mostrarmi la loro splendida città. Era settembre, faceva un freddo cane e abbiamo girato il video in diverse location all'aperto, una fra tutte la spiaggia che è sottostante l'autostrada dov'è avvenuta la strage di Capaci.

Il video racconta una storia d'amore e chi mi conosce sa che non sono proprio la tenerezza fatta a persona, per cui vi dico che si sono create situazioni comiche con Davide il ragazzo che divideva la scena con me perché temeva che gli potessi tirare un pugno sul naso da un momento all'altro. (ride)

Ho voluto raccontare il tutto sui miei social perché mi sono trovata molto bene con tutti loro ed è per questo che domani sera sarò al Circolo Ohibò a Milano in prima fila a cantare le loro canzoni a squarciagola.

Spesso sia su Facebook che su Instagram ci racconti la tua vita e lo fai, come già detto, in maniera spontanea lasciando trasparire le tue mille sfaccettature senza tralasciare nulla, nemmeno i momenti in cui sei triste o scazzata. Qual è il tuo rapporto con i Social?



Il mio periodo a Milano non è stato solo Dj Set e serate dietro al bancone del Bar Cuore. Durante il mio ultimo anno qui ho attraversato un momentaccio per via di una relazione di tipo abusivo e sono crollata sotto gli occhi delle persone che mi conoscevano. Ho avuto brutte reazioni in svariate situazioni e tutto ciò che mi accadeva era un po' sulla bocca di tutti e nessuno si asteneva dal commentare e di dire la sua. Instagram è stato un prolungamento per me, una sorta di diario, forse anche per esorcizzare tutto ciò che stavo attraversando. Non mi risparmio quando lo uso, non mi va di nascondere il fatto di aver passato una brutta giornata e fingere che tutto vada bene, non sono una Fashion Blogger ed è un ruolo a cui non aspiro. Così facendo ho scoperto che molte altre persone sono nella mia stessa situazione e magari hanno bisogno di sfogarsi o confrontarsi e che quindi mi scrivono in Direct. Il messaggio che cerco di comunicare è che si può uscire dai periodi di merda che la vita ci riserva e se posso essere d'aiuto a qualcuno perché nascondersi di fronte a uno schermo? A me piacerebbe seguire sui social persone che mi incoraggino ad andare oltre, ad affrontare le situazioni di petto e a vincere le paure piuttosto che seguire qualcuno che da consigli su come mi devo vestire. Io sono un cazzo di casino, nella vita reale così come lo sono sui social, però vivo bene e spero che altre persone che si sentono così possano capire che c'è una via d'uscita, sempre.

Ho visto un post che hai pubblicato su Instagram, dove mostri una tua foto di qualche anno fa. La Carlotta della foto era segnata, magra e con uno sguardo diverso. Sotto un racconto meraviglioso di una "rinascita" che hai vissuto in mezzo al deserto. Vuoi aggiungere qualcosa a quanto hai già detto sulle tue esperienze passate?


Spesso sono solita scrivere dei brevi racconti sotto le mie foto, anche quelle dove metto in mostra i tatuaggi e che poi mi vengono criticate sia sui social che nella mia vita. Spero che il piccolo seguito che ho su Ig e Fb sia composto dalla maggioranza delle persone a cui viene la voglia di leggerli quei racconti, di andare oltre alla pura estetica e al commento banalissimo "ammazza quanto sei bona" sotto una foto mia in reggiseno. Purtroppo viviamo in un mondo in cui la donna viene discriminata anche solo perché mostra il suo lato femminile, quando un uomo può bellamente fare il cazzo che gli pare sul suo profilo Instagram e non venire criticato da nessuno dei suoi colleghi di lavoro per esempio... Io cerco semplicemente di essere me stessa, non mi interessa chi non riesce ad andare oltre e nemmeno ci prova a capire chi sono per davvero.

Mamusick è un magazine di musica Indie-Underground che si concentra principalmente sulla musica che emerge dal Web. Cosa stai ascoltando in questo momento e cosa non può mancare nella tua vita a livello musicale?


Per quanto riguarda la musica italiana ti dico che mi arriva di rimando: spesso sono i miei amici a farmi ascoltare una canzone per la prima volta. Sono sempre stata concentrata sulla musica straniera, in particolare l'Indie Rock londinese.

In questo momento sto riascoltando "Ti Amo" dei Phoenix, è da poco uscito l'ultimo singolo di Miles Kane, cantante e chitarrista che ha fondato band come The Last Shadow Puppets e i The Little Flames, che a me personalmente fa impazzire e in più sto riesumando l'Hip Hop del 2000-2003 di cui sento la mancanza. Ascolto Sfera Ebbasta, perché non mi dispiace la scena Trap odierna.

Ultima domanda: oggi sei una donna ma com'è stata la tua adolescenza e soprattutto che musica ascoltavi?


Si sa che l'adolescenza è un periodo di merda e lo è stato anche per me. Non esiste più una documentazione fotografica mia di quel periodo perché , lo ammetto, ero una tecnoraver vera. (Ride) Ho studiato al liceo linguistico e di base ero una secchiona ma è stato un po' un periodo di merda. Avevo i capelli rossi e facevo la depressa. Ecco perché ho provveduto a disfarmi di una serie di foto e video che nessuno avrà mai (ride).



Sarebbe poco professionale dirvi che dopo l'intervista, una volta raggiunti degli amici abbiamo fatto un altro giro di shots, cenando con una pizza di un Kebab dura come il cemento, ascoltato un Dj Set di Arisa allo Zog, discusso su quanto manchi a Milano una serata Indie d'oltralpe e finito la serata taggando nelle Stories di Instagram Paolo Brosio. Per cui mi limiterò a dirvi che il giorno seguente sono andato a cantare a squarciagola le canzoni dei Giocattoli al circolo Ohibò perché con Vagnola Portafortuna non ci si annoia mai.


 
 
 

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